Mart 6 - Lun 12 nov 2012
Ci siamo lasciati alle ore 12 di lun scorso con un bel NE 15 nodi che si è presto tramutato in un gagliardo NE 20/25 nodi con raffiche a 35 che praticamente ci ha accompagnato, anzi spinto, fino a Capo Verde la sera di Domenica 11 ore 20,20 ( Porto di Mindelo, Sao Vicente)
Mare, per fortuna in poppa, spettacolare nel senso che è sempre stato uno spettacolo da guardare, riprendere, fotografare che incantava
anzi ipnotizzava come il fuoco nel caminetto (immagine a voi più familiare in questo periodo, mentre noi ce la spassiamo in costume sdraiati al sole, ad abbronzarci con il mare a 25°C che ci aspetta per il primo bagno alle latitudini dei 15° Nord). Solo ogni tanto, 2/3 volte nelle 24h, un onda anomala da SE
di solito piccola rispetto alle altre, si frangeva contro la fiancata in straorzata e pensava bene di infradiciare quelli di turno (rigorosamente in cerata e cinture allacciate), ma quel che è peggio, bagnava di acqua salata tutta la barca, pozzetto, scale ed ingresso nel quadrato compreso (ma dopo la seconda il tambuccio è stato chiuso salvando almeno l'interno).
Le giornate sono trascorse veloci scandite dai turni in coppia di quattro ore dalle 21, poche manovre alle vele (tutto Genoa e 2/3 randa) fino a giov 8 quando alle 13 abbiamo issato la trinchetta e tolto il genoa perché cominciava a sventarsi dietro alla randa con dei colpi che non avrebbe sopportato per quattro giorni consecutivi. La scelta della trinchetta si è rivelata vincente perché, pur perdendo ½ nodo, dava stabilità alla barca sia come costanza di bussola che come assetto perché meno invelata: da allora le vele sono rimaste tali fino a domenica 11 quando, nel tentativo di arrivare con la luce, abbiamo ridato tutto genoa e quasi tutta randa finendo addirittura con un andatura a farfalla (ma non ce l'abbiamo fatta ed abbiamo gettato l'ancora in rada per cuocerci in tranquillità il pescione preso in mattinata
ed aspettando la mattina per andare in banchina).
A proposito di pesci ne abbiamo portati a bordo 3 (lampughe) che hanno allietato la nostra mensa.
Un plauso particolare a Cristobau, responsabile della lenza,
ed al magnifico cuoco, Brontolo, che nonostante la barca fosse assimilabile ad una lavatrice è sempre riuscito a cuocere in giornata il pescato (record il venerdì = venti minuti dopo averlo "tolto" dal mare era nei piatti dei nonni cucinato "all'acqua pazza"!).
Encomio solenne ad "Enrico di Siracusa"
che ha il merito di aver PREPARATO QUESTA MIRACOLOSA LENZA che ci ha permesso di stracciare una barca di concorrenti che ha viaggiato vicino a noi e che, pur essendo bretoni, nello sesso tragitto non hanno preso niente (anche nei pesci slamati abbiamo vinto: risultato 2 -1 per noi e palla al centro): grazie Enrico, un saluto particolare a tutta la città di Siracusa e dal vostro Club Velico.
Questi giorni di navigazione sono stati funesti per le funzioni corporali del comandante per cui all'arrivo a Mindelo abbiamo dovuto issare la bandiera appropriata
Oggi, lun 12/11/12 giornata di riposo in banchina, 2 docce al giorno (siamo stati bravissimi: il serbatoio di poppa, 180l, è durato fino all'arrivo solo con un piccolo reintegro del dissalatore), bucati, giro in città, (braccati da locali che ci volevano portare in tutti i negozi, bar, ristoranti ecc.)
e ricerca spasmodica di un "propeller" cioè l'elichetta per la girante del fuoribordo (trovata una con foro per l'asse un po' troppo grande, vedremo di ridurlo con una striscia di lattina raccattata nel cassonetto del club da Mario).
Alla marina è molto simpatico, tutti si parlano e si raccontano le avventure passate e si imparano tante cose (anche che le cime vanno spazzolate!). Si incontra di tutto, pure una barca con tre bambini dai 3 anni ai 5 mesi, rigorosamente nordici; chi va a Cuba e chi alla Martinica per lavoro ecc.
Grandi progressi del femminismo in queste isole. Pensate che abbiamo incontrato delle rudi pescatrici donne.
Pranzo finalmente con le gambe sotto un tavolo fermo e con le mani libere da piatti o vassoi che tentavano di andare per la loro strada.
Pesce a pranzo ad a cena perché non costa nulla (€ 6 un pesce arrosto, pranzo, e € 17/18 l'aragosta, cena, il capitano ovviamente solo riso e patate fritte).
Un po' di casino con la moneta 100 Scudi = 1€ per convincere i locali ad accettarli e soprattutto per i resti.
Domani forse visita in pullman alla spiaggia più rinomata Baias de Gatas, cioè delle "Baia delle Gatte", che non è ridossata e quindi non raggiungibile dal mare. Ma Paolo ha insistito per andarci in pellegrinaggio perchè aveva fatto un voto per la Giovanna.
Poi si cambia isola ( ma i programmi si fanno dopo l'ultimo momento).
Per Internet ci sono problemi perché Capo Verde sembra fuori dai circuiti internazionali, quindi poche foto e piccole.
Ciao a tutti ed un ringraziamento all'Amministratore del blog che sta facendo un lavoro fantastico ed a tutti quelli che ci seguono.
Un caro saluto da
i 4 nonni in fuga