Tra le mangrovie
18 July 2017 | Helena Marina Sorong
Nanni
Cosa ci può essere di più simpatico che non trovarsi tra vecchi amici in capo al mondo? L'altra sera, prima di lasciare l'ancoraggio un tantino esposto davanti all'isoletta di Doom, Sorong, Irian Jaya, Indonesia, ci siamo trovati a cenare insieme con una preziosa bottiglia di rosso australiano sul tavolo elegante e ben apparecchiato della loro barca. Ancora meglio: Alice, ancora febbricitante, ha superato stoicamente il suo malessere e ci ha incantati con i racconti della spritualità degli indiani d'America tra cui ha trascorso recentemente alcuni mesi, non contenta di averci ammaliato con le affascinanti avventure nei dintorni di Capo Horn. Non potevo distogliere lo sguardo dalla luce che brillava nei suoi occhi, malgrado avessi accanto Federico che aveva non meno eccitanti avventure da raccontarci. Incontri così sono davvero un prezioso ricordo da portare con sè per molto molto tempo. Ma si deve procedere e con Mauro appena arrivato dalla Svizzera, pur essendo italiano, il giorno dopo eccoci a vivere un breve viaggio che ci ha fatto sentire nel mezzo della selvaggia Amazzonia, mentre si era a poche centiania di metri dall'aeroporto e dall'autostrada che lo collega a Sorong. Helena Marina, un nome che riflette più il futuro che la realtà, si trova circa cinque miglia a monte di un fiume. La foce è sbarrata da bassifondi così traditori che perfino noi a marea crescente e con il nostro ridotto pescaggio ci siamo arenati malgrado la guida del proprietario del marina. Le rive bordate di mangrovie fittissime, il silenzio, le rare canoe monossile che ancora si usano da queste parti lo rendono un percorso emozionante e quanto mai esotico. Il marina è effettivmente molto elementare e piccolo, ma siamo certi che sarà più che raddoppiato quando torneremo a novembre per prenderci cura della barca: stanno lavorando alacremente all'espansione. Intanto la cortesia e la simpatia del personale sono superiori ad ogni elogio. Unico serio problema: la strada di accesso è una traccia di fango con profondi solchi dei camion che stanno lavorando e migliorarla e per il momento è inaccessibie salvo che con un potente fuoristrada, e anche così ti regala qualche emozione. Ora ci prepariamo a ripartire per qualche giorno, sperando che l'alta marea di quadratura, tra le minime dell'anno, ci lasci passare dalla barra d'ingresso senza difficoltà. ............. Riprendo a scrivere da Batanta: siamo passati senza incidenti dai bassifondi e ora siamo di nuovo ancorati a Batanta con la foresta intorno noi. Differente ambiente, ma sempre solitario e gratificante. Naturalmente piove, come fa tutte le sere, se va bene: e' la stagione! Un bagno nell'acqua calda, tranquilla e trasparente, malgrado si avvicinasse la sera, ci ha rinfrescato un po'. Ora speriamo che la pioggia non le disturbi troppo, perche' ameremmo davvero riverdere gli alberi illuminati dalle lucciole.