La giungla tutto intorno
21 July 2017 | The Passage
Nanni
The Passage e' di fronte a noi. Il cielo e' grigio e continua a cadere la pioggia, ora piu' rada, ora insistente e molto bagnata. Domani lo passeremo, ma questa sera cerchiamo un ancoraggio da questa parte. The Passage e' un canale naturale stretto che divide due isole cui si arriva solcando una grande baia stretta verso sud da isolette che la proteggono da quel po' di onde che riescono ad arrivare fin qui dal Pacifico. La baia prosegue verso ovest con un imbuto che porta al canale, ma proprio prima di arrivarci si addentra nell'isola a sud con una serie di insenature tagliate nel calcare carsico che si ricopre completamente di alberi e altra vegetazione. Scorriamo con prudenza davanti alle insenature, perche' il nostro ecosonda funziona male e ci indica la profondita' solo quando gli pare. Il cielo grigio rende a specchio la superficie del mare e a causa del riflesso non distinguiamo le eventuali variazioni di colore che ci avviserebbero in tempo della vicinanza del reef. Vediamo l'acqua scura riflettere le pareti verticali delle insenature e ci interroghiamo sulla possibilita' di tendere un paio di cime fra gli alberi delle rive invece di calare l'ancora. Un portale si apre tra due roccie a picco e nella totale calma di vento e di mare ci fidiamo ad entrare per esplorare il bacino interno che ci pare promettente. L'ecoscandaglio si degna di informarci che qua e la' il fondale si alza fino a 15 metri, una buona profondita' per ancorarsi. Tutt'intorno la foresta fittissima incombe su di noi. Il silenzio e' magico. Il motore sussurra al minimo. troviamo un albero adatto per la cima da stendere a poppa e caliamo l'ancora a una decina di metri da un ulteriore portale che da' accesso a un secondo bacino interno piu' piccolo nel quale non ci fidiamo ad entrare. Giu' l'ancora e marcia indietro, lenta, fino a una ventina di metri dal'albero prescelto. Gommone in acqua, cima a bordo e acrobatico nodo sul tenace tronco, forza sul verricello e la catena dell'ancora si tende sistemandoci sicuri per la notte. Sono ormai le sei di sera e spento il motore ci sediamo sull ponte. Nel silenzio riconquistato i versi misteriosi degli uccelli animano le quinte della foresta che rimandano l'eco delle nostre voci. Uno scenario antico e vergine, isolato da tutto il resto del mondo, rende facili i voli della fantasia verso epoche remote, popolate da pirati e intrepidi esploratori. Cala la notte e i fantasmi delle nuvole che ancora si attardano nel cielo sembrano svanire e promettere finalmente una giornata di domani con tempo migliore. Gli insetti alla fine ci cacciano sotto coperta a rivivere le avventure della giornata intorno all'ottagono.