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21Sett siamo partiti da Padova (Virgilio da Mestre) col treno alle 0545, arrivo a Bergamo alle 0730, pullman alle 0800 per l'aeroporto, arrivo alle 0900, aereo Ryanair alle 1000, arrivo a Corfù alle 1300 (45€). Taxi per Gouvia (20€).
Svuotato completamente serbatoio, era stato riempito con acqua non potabile, e riempito nuovamente con acqua e amuchina, poi svuotato di nuovo, e riempito di nuovo con acqua e un po' (due cappucci) di amuchina. Costo 10+10€ per i 750 litri di serbatoio.
Cena al villaggio, con musica greca: bellissimo, AH LA GRECIA! Paese benedetto dagli dei e tanto sfortunato, ma non le isole.
Fatta abbondante spesa (i ragazzi hanno appetito...) ed esagerata scorta di acqua minerale (spaventati?).
Pagato il marina per il mese che la barca è stata ormeggiata (circa 700€, ...azzo!)
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22Sett andiamo a Sivota, baia semi-deserta. Fatto aperitivo con mesete sulla spiaggia, andati col gommone, e per telefonare a Gouvia dove abbiamo lasciato una carta di identità per prendere una SIM Card telefonica. Cena in barca, la prima pasta asciutta di Attilio: i ragazzi gradiscono, devo dire, abbondantemente.
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23Sett di buon mattino si torna a Gouvia, stesso ormeggio (è il nostro fino al 25Sett). Visita alla città, che i ragazzi non avevano visto mai, e cena allo stesso ristorante al villaggio (ma siete ancora qui?).
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24Sett si punta a Sud, e si va direttamente a Lakka, Paxos: ancoraggio in baia a N di fronte alla forcella, e bagno stupendo! Acqua caraibica, calda.
Cena al villaggio, che è una bomboniera.
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25Sett si va da Lakka/Paxos a Lefkas (circa 40nm): qui abbiamo un piccolo incidente.
Entrando nel canale di Lefkas, vediamo una serie di boe, e comprendiamo che, siccome a dx c'è una lingua di sabbia, dobbiamo passare a sx: errato, meno male che siamo lentissimi, Antonio e Virgilio a prua, ma battiamo su un sasso isolato, la barca salta e poi continua. Proseguiamo per il Marina, dove ormeggiamo (avevamo previsto di andare a Vliko, ma la botta ci ferma). Vado sotto a vedere, ma l'acqua è poco trasparente, in ogni caso non vedo nessuna lesione all'attacco del bulbo.
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26Sett partiamo per Vliko, dove si fa sosta per pranzo, e poi si posegue per Meganisi, porto Atheni, dove si ancora davanti alle trattorie. Baia molto ridossata, praticamente un lago interno. Ottima cena.
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27Sett sempre a motore ad Itaca, veleggiata terminale. La regola è che al mattino non c'è vento fino al pomeriggio, che il vento si alza proprio quando si sta arrivando e si deve ancorare! Mannaggia! Infatti ad Itaca/Vathi l'ancoraggio è ventoso, ci mettiamo all'ingresso della baia a sx, per essere un po' ridossati. Un enorme Oyster arrivato dopo (gli abbiamo fregato il posto) si mette al centro baia.
La prossima volta meglio mettersi al moletto di fronte al ristorantino da Dimitri, ancora più vicini alla bocca della baia ma più ridossati.
E' un posto dove passare una settimana, girandoci intorno, e magari anche con un motorino.
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28Sett siamo all'ingresso di Messolonghi: lungo canale di accesso, con vento da W si tende a scartocciare fuori.
E' un marina di rimessaggio, tipo Nautec. Alaggio con gru, il che mi va bene perché usano gli anelli di sollevamento Amel, e non le fasce (che stringono la barca) e non occorre smontare i paterazzi, ché uno ha il cavo della antenna dell'SSB. Gli invasi sono più precari di quelli del Nautec, hanno le catene, con ulteriore supporto sulla prua.
La cosa buona è che è vicino a Patrasso, e relativo porto e aeroporto, quindi dall'Italia è facilmente raggiungibile. Infatti molti da Italia, Olanda e Germania, ci vengono in macchina, frequentano le Ioniche o anche l'Egeo, e poi tornano a casa con l'auto in traghetto.
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29Sett visitiamo la città, andiamo anche a Aitoliko, che sembra una piccola Venezia nella laguna, ma non è niente di speciale: bella mangiata di pesce.
La toilette di prua è intasata: lavoro di m. da fare i prossimi giorni.
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30Sett Antonio e Virgilio partono di buon mattino col taxi (100€) per l'aeroporto di Patrasso (Arexos), io mi metto a fare il lavoro di m. ma tiro solo fuori un sacco di carta (e altro) dal tubo di lavaggio dal ponte. Un tentativo di accedere dall'interno si rivela disastroso (e anche igienicamente poco raccomandabile). Decido di chiamare l'idraulico! Nel frattempo acquisto una pompa di sentina manuale, con bocchetta da 38mm (1.5"), e 2 raccordi per andare a 3/4" da infilare nel bocchettone dal ponte. Col primo scarico faccio fuggire mezzo marina, poi sciacquo per ben 6 volte la holding tank, pronta per l'intervento dell'idraulico, che alla fine (un po' schizzinoso) smonta la valvola che in effetti era piena di carta. Fatto cartello che vieta assolutamente che si usi carta! Cambiata anche valvola nel gavone del quadrato, quella che isola il quartiere di prua in caso di collisione.
Una cosa strana del marina è che non permettono agli artigiani del paese di fare lavori nel marina, solo quelli che vogliono loro. Infatti l'idraulico non vuole soldi, allora gli do una bottiglia di Refosco, e vado a pagare all'ufficio del marina. Dopo Gerhard mi dice che si tengono il 40%: alla faccia della mafia italiana! La proprietà e a metà fra Greci e Olandesi, mi sa che 'sto dettaglio è olandese! E sono tutti d'accordo con me.
L'altra cosa buona del marina, poi, è che è pieno di Amel, non ne avevo mai visti tanti in un porto del Mediterraneo: almeno 5 Santorin, 3 SuperMaramu, un 54, vari Mango e Sharki. Molto più che nella French Riviera. Per cui il personale sa le particolarità degli Amel.
Qui sotto Sisila alata e posta a riposo