Dopo una notte insonne all'ormeggio a Patitiri (Heikell lo diceva che se c'è Meltemi entra la risacca, e lo dice anche la guida greca) con le 4 cime di poppa che continuavano a strappare furiosamente (ad alcuni si sono addirittura rotte), la mattina è arrivato un ferro da stiro mastodontico, che a tutti i costi ha voluto infilarsi, ancora con grande risacca e pioggia, fra noi e dei francesi appena arrivati per fare acqua.
Per fortuna noi eravamo a 4 m dalla banchina, mentre i francesi sono stati sbattuti sulla banchina: polizia, litigata, denuncia, verbali, ecc.
A quel punto abbiamo deciso di andare via in fretta e furia, e siamo andati a Peristera baia Vasilikòs, ovvero la baietta più a N dove c'è un relitto di nave da lavoro, dove con cima a terra, e aiutati da un catamarano di bergamaschi, abbiamo finalmente riposato.
Il giorno dopo siamo andati nuovamente alla baia di Kiria Panagià, all'ancora a centro baia dietro l'isolotto, dove abbiamo trovato ancòra i bergamaschi, che ci hanno invitato per l'aperitivo.
Tranquilla serata, poi l'indomani i bergamaschi sono partiti prestissimo verso S, e noi alle 7 verso N, con un po' di Meltemi a dx per farci andare a vela per un paio d'ore, e poi, calato vistosamente, a motore. Mare calmissimo.
Poiché eravamo in anticipo, abbiamo saltato Porto Koufo e siamo andati direttamente a porto Carras, dove ci hanno ormeggiato per l'invernaggio.
Porto Carras è un marina nato nell'ambito di un enorme lussuoso resort turistico, ove troneggiano al centro e in riva al mare due mastodontici hotel che sembrano tante Costa Concordia arenate, un marina da 315 posti barca, solo un terzo impegnati, casette varie, campi da golf, grande bosco, maneggio, altri campi sportivi, azienda vitivinicola.
Naturalmente trenino interno per fare il giro della proprietà e andare a degustare i vari vini prodotti, per eventualmente acquistarne, traghetto orario per Neos Marmaras, paesone limitrofo tutto nuovo, niente di storico (raso al suolo dai Turchi per una ribellione)..
Il marina, però, non ha cantiere, ossia non ha spazi a terra per l'alaggio e il dry-dock delle barche, non essendo stato concepito come tale ma come complemento alla speculazione immobiliare, tipo Aprilia Marittima o Port Grimaud, che sono tuttavia più umani.
Poiché quest'anno volevamo lasciare la barca in acqua, ci va bene così, anche se per alarla bisogna andare altrove.
Qui abbiamo "spogliato" la barca (togliere e lavare e piegare il fiocco è stato tragico, post a parte), fatto varie lavatrici, ecco il trasporto:
e organizzato il rientro, via notte in albergo a Volos. La parte più critica mi pare la tratta Neos Marmara-Salonicco. Vedremo.