Sisila

un po' di notizie sui nostri viaggi ................................................................................................................................................... Log 2014, Grecia Ionica, Egeo

17 August 2014 | Patitiri, Alonissos, Sporadi Settentrionali
13 August 2014 | Skopelos
10 August 2014 | Porto Elios Skopelos
07 August 2014 | Ormos Vathoudhi e Kastri, Pelio
05 August 2014 | Ormos Vathikelou
02 August 2014 | Khalkis
28 July 2014 | Lavrion, Olympic Marina
26 July 2014 | Korfos, Peloponneso Orientale
23 July 2014 | Galaxidi, Grecia (Delfi)
21 July 2014 | Trizonia
17 July 2014 | Messolonghi, Grecia
11 July 2014 | Ay Eufimia
07 July 2014 | Messolonghi, Grecia
01 July 2014 | Zacinto, Grecia
22 June 2014 | Paxos, Grecia
10 June 2014 | Messolonghi, Grecia
01 June 2014 | Messolonghi, Grecia

Patitiri, hard Patitiri. Porto Carras, warm Porto Carras.

24 August 2014 | Porto Carras
Attilio
Dopo una notte insonne all'ormeggio a Patitiri (Heikell lo diceva che se c'è Meltemi entra la risacca, e lo dice anche la guida greca) con le 4 cime di poppa che continuavano a strappare furiosamente (ad alcuni si sono addirittura rotte), la mattina è arrivato un ferro da stiro mastodontico, che a tutti i costi ha voluto infilarsi, ancora con grande risacca e pioggia, fra noi e dei francesi appena arrivati per fare acqua.

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Per fortuna noi eravamo a 4 m dalla banchina, mentre i francesi sono stati sbattuti sulla banchina: polizia, litigata, denuncia, verbali, ecc.
A quel punto abbiamo deciso di andare via in fretta e furia, e siamo andati a Peristera baia Vasilikòs, ovvero la baietta più a N dove c'è un relitto di nave da lavoro, dove con cima a terra, e aiutati da un catamarano di bergamaschi, abbiamo finalmente riposato.

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Il giorno dopo siamo andati nuovamente alla baia di Kiria Panagià, all'ancora a centro baia dietro l'isolotto, dove abbiamo trovato ancòra i bergamaschi, che ci hanno invitato per l'aperitivo.

Pelagos Kiria Panagia island

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Tranquilla serata, poi l'indomani i bergamaschi sono partiti prestissimo verso S, e noi alle 7 verso N, con un po' di Meltemi a dx per farci andare a vela per un paio d'ore, e poi, calato vistosamente, a motore. Mare calmissimo.
Poiché eravamo in anticipo, abbiamo saltato Porto Koufo e siamo andati direttamente a porto Carras, dove ci hanno ormeggiato per l'invernaggio.

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Porto Carras è un marina nato nell'ambito di un enorme lussuoso resort turistico, ove troneggiano al centro e in riva al mare due mastodontici hotel che sembrano tante Costa Concordia arenate, un marina da 315 posti barca, solo un terzo impegnati, casette varie, campi da golf, grande bosco, maneggio, altri campi sportivi, azienda vitivinicola.

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Naturalmente trenino interno per fare il giro della proprietà e andare a degustare i vari vini prodotti, per eventualmente acquistarne, traghetto orario per Neos Marmaras, paesone limitrofo tutto nuovo, niente di storico (raso al suolo dai Turchi per una ribellione)..
Il marina, però, non ha cantiere, ossia non ha spazi a terra per l'alaggio e il dry-dock delle barche, non essendo stato concepito come tale ma come complemento alla speculazione immobiliare, tipo Aprilia Marittima o Port Grimaud, che sono tuttavia più umani.
Poiché quest'anno volevamo lasciare la barca in acqua, ci va bene così, anche se per alarla bisogna andare altrove.

Qui abbiamo "spogliato" la barca (togliere e lavare e piegare il fiocco è stato tragico, post a parte), fatto varie lavatrici, ecco il trasporto:

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e organizzato il rientro, via notte in albergo a Volos. La parte più critica mi pare la tratta Neos Marmara-Salonicco. Vedremo.

Alonissos, sweet Patitiri!

17 August 2014 | Patitiri, Alonissos, Sporadi Settentrionali
Attilio & Maria
Da Kiria Panaghia siamo tornati a Patitiri perché vogliamo stare un po' alla civiltà, fare rifornimenti (rimpinguare la cambusa, come direbbe Alfredo con ricorrente lessico), avere internet, e soprattutto perché è previsto NW per Ferragosto.
Nel frattempo mi è arrivata una email da Porto Carras che conferma gli accordi, email che ho girato a Gigi, che ha quindi cambiato idea e non va all'Olympic Marina, ma a Porto Carras, e dunque torna a N, ieri sera era già a Koufos, "dito centrale" della Calcidica.
Noi abbiamo ormeggiato in paese a Patitiri, poi abbiamo preso una moto e abbiamo fatto il giro dell'isola, che è bellissima, con scorci da paesaggio alpino.

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Siamo andati alla Chorà e a Geraka, estremo nord totalmente disabitato dove si fanno vedere le foche monache.

Ecco Maria di fronte ad una torre sul versante N adibita a residenza ed in vendita:

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Eccomi all'uscita della chiesetta dell'Old Village (la Chorà)

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Ecco una delle mille viuzze della Chorà, che a dire il vero è quasi esclusivamente turistica; asino per portare le immondizie delle trattorie la mattina

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Ed ecco Geraka, dalla sedia a sdraio in spiaggia:

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La seconda notte a Patitiri abbiamo tirato le 2 di notte perché un po' di vento da S aveva alzato un'onda persistente che entrava direttamente in porto, per cui abbiamo avuto tanta risacca, abbiamo allontanato le barche dalla banchina dove rischiavano di sbattere, poi zero vento eppoi finalmente il vento da NW, che tutto pulisce e rinfresca.
Il meteo dice che fra un paio di giorni partiamo per Kiria Panaghia ancora, poi andiamo a Koufos in Calcidica, eppoi a Porto Carras per il riposo invernale e a riparare qualche danno....

Skopelos e Kiria Panaghia

13 August 2014 | Skopelos
Attilio & Maria
Passati 3 bellissimi giorni a Neo Klima, su Skopelos, in banchina con luce e acqua gratis (dove però un onda di risacca mi ha di nuovo sgangherato la passere la passerella (dovrò fare qualcosa, cambiare sistema, va comunque tenuta alta per evitare questo, non imparerò mai!), e tanti bagni nelle 2 bellissime spiagge con docce.
Abbiamo anche assistito ad uno spettacolo folcloristico di gruppi danzanti di Skopelos e Alonissos, che ha rigorosamente smesso alle 2400.

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Dopo un po' di messaggini con Gigi e Roberta, quelli dell'altro Santorin che avevamo incontrato prima di Khalkis, e che sono andati avanti lasciandoci indietro per la nostra avaria, li abbiamo re-incontrati a Kiria Panaghia.

Loro nel frattempo erano stati a Volos, a vedere il cantiere di Gregory (Pafkakia, 1400€ per alaggio e varo e permanenza a terra 7 mesi), che non li aveva per niente convinti per il tipo di trailer e soprattutto perché non si può restare da loro alla fonda qualche giorno a fare chiusura barca, esattamente la nostra perplessità per il cantiere di Aghia Kiriakì (stesso prezzo di Gregory, capocantiere Dimitris tel +30 6977 16 20 43), dove il trailer è più adeguato ma c'è lo stesso problema di impossibilità a restare per qualche giorno alla fonda.

Quindi lasciare la barca a Volos sarebbe lasciarla "unattended" in un posto non molto piacevole, senza servizi, gratuito, magari solo con un'occhiata di Christos (+30 6980 964714), che non si sa bene chi sia, ma che fa da guardiano a un gruppo di barche Athenian Yachting o simile, che svernano lì.

Abbiamo allora pensato di raggiungere Porto Carras, in Calcidica, +30 23750 72 126 marina@portocarras.com capo porto Kostantinos: per 7 mesi in acqua vuole 3573€ iva compresa (23%) non negoziati tuttavia. Comunicato a Gigi, ma loro andranno all'Olympic Marina, a Lavros, vicino all'aeroporto di Atene, che costa uguale pressapoco, ma è più lontano da Volos, ma per loro è comodo poi alle Cicladi dove vogliono andare in primavera.
Alla fine della fiera Porto Carras è appetibile, vedremo.

Rendez-vous con La Licorne again a Pelagos, alias Kiria Panagia, baia a sx trilobata che sembra una piscina:

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Abbiamo incontrato anche una barca con 2 famiglie Olandesi-ebree, tale Ofer (ofermagen@gmail.com), che ha venduto l'azienda informatica e vuole prendersi un Amel, per cui era interessato ai nostri Santorin.
Famiglia numerosa e simpatica, gran navigatori, dal Portogallo alla Grecia, tutto il Mediterraneo da parecchi anni.

Trikeri e, poi, Skopelos, porto Elios (Neo Klima)

10 August 2014 | Porto Elios Skopelos
Attilio & Maria
Il percorso della nostalgia di ha portato ad ormeggiare a Trikeri, dove andavamo sempre a fare una scampagnata e una mangiata di pesce. Ecco le foto.

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Ed ecco il trailer per alare la barca

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ecco un "invaso" tipo

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ed ecco il trattore, una pala gommata Caterpillar 988, una bestia, con 2 delle 4 motrici con catene da neve: evidentemente in acqua le gomme potevano scivolare:

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Penso che andremo al marina di Volos, per vedere di lasciare la barca in acqua o al cantiere Pefkeki, da Gregory, cui ho già telefonato per la disponibilità, e citato da Rod Heikell.
Lasciati Trikeri (Aghia Kiriakì), abbiamo rifatto il giro dell'uncino e siamo passati davanti a Platanià e Kastrì, ecco le foto:
Il molo di Platanià, con barca all'ancora

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e la baia di Kastrì, con la casa di Zaphiri a dx: in effetti la spiaggia è affollata, eccetto la parte E ...

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Poi abbiamo attraversato il canale di Skiathos, evitando il solito scoglio, con onda lunga, e sottovento a Skiathos splendida veleggiata al traverso (7.5 nodi con 15 nodi di vento, mare piatto) fino al canale con Skopelos, poi onda lunga ancora e vento a 20kt e arrivo a Neo Klima-Elios: minuscolo e carino.
Trovato l'ultimo posto in banchina.

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Il posto è bellissimo, e fra le attrazioni sulla fiancata del barcone dei turisti, oltre alla visita al parco marino, Alonissos, ecc, hammo aggiunto Mamma Mia e la visita alla chiesetta Ag ioannis, quella dove la ragazza si sposa salendo in groppa ad un somarello. Incredibile, quel film ha funzionato da spot turistico.
Queste altre foto di Elios, proprio un bel posto

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Sisila in banchina ormeggiata.:

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La splendida spiaggia E:

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E questi siamo noi:

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Zaphiri Papastamatiou

07 August 2014 | Ormos Vathoudhi e Kastri, Pelio
Attilio & Maria
Ci siamo fermati alla fonda nella baia E di Ormos Vathoudhi, dove c'è il cantiere base della Sunsail, perché ridossata e con boe disponibili, per lasciare la barca e andare in gommone, a mezzogiorno quando è finito di piovere, al porticciolo di Milina, 1nm, e cercare un trasporto per andare a Kastrì, a trovare Zaphiri.

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A cominciare da circa 15 anni fa, e per almeno 5 anni poi, ogni estate andavamo a Kastrì, da Zaphiri. Il primo anno eravamo arrivati con la roulotte, viaggio avventuroso perché la strada era bianca e il campeggio era chiuso, Zaphiri ci ospitò nel suo uliveto, tirando un cavo della corrente. E lì abbiamo incontrato Maria, ex compagna di studio di Maria mia, e Marsilio, suo marito, che avevano una barca alla fonda e che erano usuali del posto (primo evento singolare).
Dopo vani tentativi di affittare un mezzo o prendere l'autobus, che era appena passato, abbiamo fatto autostop. Si è fermata dopo mezz'ora una signora tedesca, col marito greco di Lafkos, e ci ha portato a Lafkos dove ha cercato un taxi che ci ha portato a Kastrì.

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Avevamo telefonato ieri a Zaphiri, che sapevamo essere a Kastrì.
Siamo arrivati alla casa, ed è stato un turbine di ricordi e un'immensa tristezza.
La casa è chiusa, turisti solo al vicino campeggino e nelle altre case, dalla Stazoula e altre, la taverna da Eleni prima della discesa era aperta. Nulla era cambiato, solo un gran deserto, un silenzio ed un senso di abbandono. E alla mente mi veniva la vitalità di questo posto, quando per anni siamo venuti con la famiglia, gli amici, abbiamo portato tutti, mia sorella e Piero con Francesco, Roberto e Cinzia i miei cognati con i ragazzi, Vera e Giulio, Vittorio e la Franca, amici dalla scuola, Alberto e Lola, i nostri vicini di sempre, Marco Ceschi e la Francesca, coi loro 3 figli, e naturalmente Marsilio e Maria e la loro Martina, con cui abbiamo condiviso barche e catamarani noleggiati a Skiathos, e tanti altri (nel bene e nel male, talvolta). Una parte della nostra vita estiva, e Zaphiri ci accudiva tutti, lui e la silenziosa Assimula, sua moglie, costantemente circondata di gatti e indaffarata sulle sue piante rigogliose. Dopo ogni scorribanda in barca, Zaphiri controllava il nostro rientro, avvertendo quelli a terra (Maria! Catamaran!)
Ogni anno Zaphiri faceva l'elenco dei figli, per chiederne notizia se non erano con noi, Marco Siviero ha incontrato Kerstin qui, con cui vive ora a Stoccarda, quando abbiamo perso le barche perché male ancorate (sempre recuperate, secondo e terzo evento singolare) ci ha dato un'áncora in più e tanti consigli (la baia non è ben ridossata e noi eravamo avventati a volte). Insomma, una parte della nostra vita.
Poi, tre anni fa, un po' meno, Assimula è improvvisamente mancata per un aneurisma che non ha perdonato, lei che era più giovane e sempre attivissima, ha sussurrato 'muoio' al suo Zaphiri, e a nulla è valsa la corsa a Volos e poi Atene.
Siamo arrivati alla casa alle 1400, probabilmente Zaphiri, ormai novantenne, stava dormendo, abbiamo chiamato e poi telefonato, Maria ha parlato il suo greco arrugginito, Zaphiri è sceso dalla scalinata che ha visto tanto saltare i nostri bimbi, e ho faticato a trattenere le lacrime, l'ho abbracciato come un padre, magro, incanutito, gli occhi meno mobili di come lo ricordavo, dignitoso come sempre, lo stesso Maria cui si è subito rivolto. Prima che Maria imparasse un po' di greco, Zaphiri parlava il suo povero inglese con me, poi non lo ha più voluto fare, parlava solo con Maria.
Ci ha fatto salire in casa, ed ha subito iniziato a parlare di Assimula, come se fosse accaduto il giorno prima. Non aveva toccato nulla dal tavolo di soggiorno, da quel giorno, e c'erano le nostre foto che Maria gli aveva mandato, ancora lì, con me e Maria in stanza a Padova e uno dei gruppi estivi nella foto annuale sulla scalinata.

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Siamo rimasti un'ora e mezza sul terrazzo, e lui ha quasi continuamente parlato di Assimula e di quello che era accaduto. Già al telefono, quando lo abbiamo rintracciato a Volos, quando Maria gli ha chiesto come stava, la risposta era stata: sono solo. E anche a Kastrì, dopo gli abbracci, ha detto: mono! Facendo segno con l'indice alzato e con una inesauribile tristezza.

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Abbiamo bevuto un aranciata, continuando a parlare dei nostri e altri figli, e spesso il suo discorso tornava a quella cosa che ha fissa in mente, e che non lo abbandona nemmeno un momento, successa il 27 Novembre di due anni fa.

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La casa è ancora in ottime condizioni, l'orto che era la passione di Zaphiri è abbandonato, l'uliveto sembrava curato, almeno quello che si vedeva, ma ci deve essere qualcuno che raccoglie le olive degli 800 ulivi, lo scorso inverno il mare è arrivato fino alla casa con le onde facendo qualche disastro, abbattendo alberi.
La casa tuttavia è chiusa, non affitta più, ci va solo lui per sfuggire al caldo di Volos, e perché senz'altro lì ci sono i suoi ricordi e lì è morta Assimula, dice che non vale più la pena, troppa burocrazia e tasse.
Ecco la baia dalla sua terrazza:

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Ci ha poi regalato una scatola di biscotti e ci ha portato a Lafkos, dove abbiamo trovato un'altro passaggio per Milina su un piccolo camper di una giovane coppia di tedeschi, simpaticissimi. Ci hanno tirato un po' su di morale.
Era una visita che volevamo fargli, un tuffo in un passato bellissimo, una tristezza infinita di una epoca che finisce, sfiorisce, scompare, e un uomo solo, inconsolabile e ancora attonito per ciò che è successo.
Ci sono venuti in mente mille episodi delle nostre estati a Kastrì, dove lui era sempre presente nel gruppo, con la massima discrezione tuttavia, come un padre protettivo.
Il tempo pare migliori, abbiamo fatto i biglietti da Volos per fine mese, domani andremo ad Aghia Kiriakì, la marina di Trikeri, dove c'è un piccolo cantiere per pescherecci e dove forse potremo lasciare la barca. Poi andiamo alle Sporadi, che pure conosciamo da allora, per poi tornare a Volos, altro posto dove forse varrà la pena lasciare la barca, per prendere il volo di ritorno.
Intanto, cercheremo di metabolizzare, anche se comincia la voglia di tornare a casa...

La baia più deserta e caraibica dell'Attica

05 August 2014 | Ormos Vathikelou
Attilio & Maria
Siamo in baia a Ormos Vathikelou, circa a metà del canale di Orei, lato Attica, nord.
Stamane siamo partiti da O. Atalandi, circa 34nm fa, che è a metà dell'Eubea.
Per tutto il tratto fra Attica ed Eubea, era un lago, vento zero e onda assente.
Poi, fatta la curva dell'Eubea, dove doveva comparire la temuta corrente del canale di Orei, invece è comparso il Meltemi, abbastanza gentile, 15kt, che con la nostra velocità arrivava fisso a 20kt, ma onda piccola, quindi la barca correva a più di 5kt. Poi è apparsa anche la corrente, ma favorevole, e debole, quindi circa 5.5kt. Vela impossibile, tuttavia, perché il vento era come al solito sul naso.
Questa parte dell'Attica è più boscata della parte S, ma molto edificata, ieri sera ad Atlantidi sembrava la costa Azzurra tante erano le ville, meno lussuose naturalmente.
Abbiamo deciso di correre meno, chissà per arrivare dove poi, e di goderci il viaggio con questa sosta in una baia assolutamente selvaggia, con edificazione inesistente e piena di vegetazione. Quindi acqua cristallina, e calda finalmente, a differenza delle Ioniche dove l'acqua è sempre fredda causa profondità dello Ionio e le numerose sorgenti sottomarine.

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Ovviamente qui non abbiamo segnale wifi, ma pazienza, stasera farò un po' di mails con la radio.
La baia è molto profonda, quindi per ancorare ci sono scarse opzioni, noi siamo nella parte più ridossata a circa 150m dalla riva NE su 8m d'acqua con 40m di catena, ma a parte qualche raffica di ricaduta, che va scemando, non c'è vento preoccupante. Quindi appena arrivati bagno kilometrico, e chiacchierata con una barca che era alla fonda, di un Greco che ha casa ad Orei e che mi consiglia di fare invernaggio ad Orei, per andare in aeroporto ad Atene con 3.5 ore di autobus. Mi pare un'opzione interessante, stasera lo devo chiamare ché mi deve dare il numero del cantiere così mi faccio fare l'offerta e magari domani passo di lì a chiedere.
La barca va benissimo, ho seguito il consiglio dei meccanici Perkins, e vado un po' oltre i soliti 2100 giri, cioè 2200 che non è una esagerazione: farò qualche tirata a 2700, va bene. A proposito, oggi il meccanico mi ha telefonato per chiedermi se va tutto bene: incredibile, proprio un greco, very friendly.
Domani mattina presto vorrei partire per arrivare alla zona del cantiere Sunsail, a SE del golfo di Volos, penisola di Trikeri, dove vorrei stare per qualche giorno e organizzare il rientro e l'invernaggio, e magari vedre se possiamo incontrare Zafiri Papastamatiou, il nostro vecchio padrone di casa di quando andavamo a Kastri, magari si può prendere un mezzo e andare a trovarlo, perché andare in barca non so, la baia è molto esposta al Meltemi, e quindi la barca non sarebbe sicura, a meno di non trovare posto a Platanià pescherecci permettendo. Vedremo.
Serata magica, siamo solo noi e la baia è un lago, orlata di vegetazione fino in acqua, qualche cane che abbaia dalla parte del campeggino che ha qualche luce, domattina ci sveglierà il solito gallo che sentiamo solo qui, a Padova non esiste naturalmente. È un posto da segnalare sulle guide, troppo isolato e tranquillo per saltarlo nel viaggio.
Ho telefonato a Gigi che è a Skopelos, quella di Mamma Mia il film, al marina di Neo Klima, con acqua e luce gratis, accade spesso da 'ste parti, consigliato di andare ad Alonissos, costa NE, dove c'è un fiordo profondo e lì ci sono anche le murene, e poi a Kira Panagia, l'ultima grande delle Sporadi, dove c'è una baia a SW magica che conosciamo benissimo per esserci stati più volte in passato con la barca a noleggio. Dicono che torneranno a S passando lato Egeo, fuori dell'Eubea, per andare al Marina Olympic, in Attica, dove siamo passati, bello ed organizzato. Noi invece cercheremo di stare nel golfo di Volos, mi invoglia di più la Calcidica e poi il prossimo anno la costa Turca e il Dodecanneso, fino alla mitica Kastellorizzo, quella del film Mediterraneo. Le Cicladi non mi attirano, troppo gettonate dal turismo e battute dal Meltemi.
Vessel Name: Sisila
Vessel Make/Model: Amel Santorin #84
Hailing Port: Monfalcone IT
Crew: Attilio & Maria Siviero
About:
Maria Buttignol e Attilio Siviero, abitanti a Padova, ed in procinto di partire per lidi migliori su Sisila, un Amel Santorin#84 del 1993 acquistato a Le Lavandou, in Costa Azzurra, l'inverno del 2008/09. In questo Blog riporteremo le notizie di viaggio, le impressioni, le esperienze, ecc. [...]
Extra:
Sisila è nata, per noi, il 9Feb2009. Prima avevamo in comproprietà con Marsilio e Maria Ferrata un Marchi39 -Vallicelli che si chiama Satardust, e che naviga ancora con Marsilio, che lo ha rinnovato. Dopo un passaggio a Hyeres, per le prime cure, in Giugno 2009 l'abbiamo portata a Genova, dove [...]
Social:

Benvenuti nel quadrato di Sisila, un magnifico Ketch Amel Santorin 46'/14m del 1993

Who: Attilio & Maria Siviero
Port: Monfalcone IT
Prova di Custom Side Block
per le precedenti vicende di Sisila, il link è http://attilio-sisila.blogspot.com/